Le conseguenze di questa emergenza si ripercuotono ancora una volta sui nostri figli, i più fragili.
A distanza di due anni dall’inizio della pandemia, per tanti bambini e ragazzi con disabilità, la situazione scolastica sta andando solo peggiorando .
Tommy ha 10 anni e frequenta la quinta elementare, traguardo ottenuto con grande fatica, gran lavoro e gran sacrificio a causa della sua disabilità gravissima, per merito di tanti, insegnanti, operatori e famiglia.
L’anno scolastico era già iniziato con qualche difficoltà, in quanto non è stato semplicissimo reperire sin dal primo giorno di scuola l’insegnante di sostegno. E’ poi proseguito tutto bene fino a quando, durante le vacanze natalizie, è finita nel girone delle quarantene anche l’insegnate, è allora che il sistema si è bloccato.
Siamo nel pieno dei contagi, tra positivi, contatti con i positivi, quarantene e isolamenti e la scuola riparte dopo le feste, ma per Tommy nessuna ripresa, nessuna comunicazione, nessuna insegnante e nessuna continuità educativa.
Il sistema è andato remengo, il carico di lavoro legato all’emergenza sanitaria, gestione positività, sta assorbendo gran parte del lavoro di tutta la segreteria, quindi mancata comunicazione dell’assenza della docente.
Il reperimento del personale è quasi impossibile, la scuola non è in grado di garantire la presenza di personale adeguatamente competente per mantenere il percorso educativo personalizzato di Tommy, per Tommy la scuola non riprende ancora.
Le assistenti che cooperano con insegnati sono assorbite nelle sostituzioni del personale sanitario mancante o assenti a loro volta, anche qui la gestione dei bisogni dei ragazzi è bloccata.
la situazione di Tommy è solo una delle tante, le segnalazioni da parte delle famiglie in difficoltà a riprendere la scuola sono numerose e su tanti territori.
Tommy nei mesi invernali attiva il progetto di scuola a casa, insegnante e oss si trasferiscono al domicilio e proseguono il percorso educativo come se l’alunno fosse a scuola a tutti gli effetti, anche grazie a collegamenti con la classe per mantenere attivo l’aspetto inclusivo.
Diverse famiglie con minori con disabilità, segnalano addirittura l’impossibilità, a causa della mancanza di personale, di poter mandare i propri figli a scuola.
Alunni a tutti gli effetti, invisibili silenziosi, che ancora una volta vengono messi in secondo piano, se non dimenticati a causa di questa situazione.
Se dopo due anni di emergenza sanitaria, ad oggi, il sistema non è stato ancora in grado di tutelare i diritti di minori che non meritano ulteriore isolamento, abbandonandoli alle sole sorti delle loro famiglie, abbiamo fallito ancora tutti !!
Se c’è qualcuno che comprende bene questa situazione, siamo proprio noi famiglie, che la viviamo quotidianamente da ben prima della pandemia e sarebbe ora che gli obbiettivi delle nostre istituzioni fossero la SCUOLA, I BAMBINI, ANCHE QUELLI CON CON BISOGNI SPECIALI e LA FAMIGLIA, UNA GIUSTA ORGANIZZAZIONE CHE GARANTISCA I GIUSTI DIRITTI PER TUTTI !!!
Per Tommy ancora qualche giorno di vacanza forzata , con l’amaro in bocca, una grande delusione continueremo a gridare i nostri diritti !!
Mamma a tempo pieno di Cecilia e Tommaso e loro Care Giver familiare.
Da 15 anni mi dedico h 24 nell’assistenza dei miei figli portatori di una patologia neuromuscolare rarissima.
Da inizio 2019, fondatrice e presidente dell’Associazione Amici di Tommy e Cecilia Onlus, con lo scopo di diffondere e supportare il più possibile buoni propositi sull’inclusione dei bambini con disabilità.
Il mio motto: “sorridere sempre”.